Carissimi,
un breve resoconto da parte mia e dell’Unione degli Universitari su quanto recentemente accaduto relativamente alla vicenda del numero chiuso.
Il T.A.R. alla scorsa udienza ha disposto un’istruttoria richiedendo all’Amministrazione di produrre una “relazione in merito ai quesiti contestati come non corretti, ambigui o non adeguati alla preparazione dei candidati liceali”, concedendo un termine di venti giorni per adempiere.
L’Amministrazione, non solo non ha rispettato i termini concessi dal TAR decadendo, ma ha inoltrato la relazione solo tramite posta elettronica certificata presso la segreteria del Tribunale (e come tale non pubblica e a noi non comunicata) senza mai depositarla in giudizio, in maniera del tutto irrituale, informale e a nostro avviso violando il principio del contraddittorio. Tale principio è costituzionalmente sancito ed ha la funzione di garantire il giusto processo e il diritto di difesa delle parti da rispettare durante lo svolgimento di tutte le fasi processuali.
È chiaro che l’intento fondamentale è quello di garantire la posizione di parità tra tutti i soggetti, mediante la garanzia di un confronto nel corso del giudizio che passa, soprattutto, dalla conoscibilità degli atti che si producono e che, in questo contesto, è venuta meno.
Questa è la nostra posizione sul punto che può non essere pienamente condivisa dal Collegio che infatti nonostante le nostre opposizioni e la richiesta di dichiarare la documentazione prodotta dall’Avvocatura inammissibile, ha ritenuto comunque di doverla acquisire rinviando l’udienza camerale al 23 giugno 2016 e concedendoci termini per ulteriori deduzioni. I nostri periti stanno già predisponendo delle repliche a tale “controperizia” ma se qualcuno di voi ritenesse di collaborare con noi coinvolgendo luminari della biologia e della chimica corroborerebbe ancor di più la nostra e vostra causa.La questione è particolarmente rilevante, come potete intuire, in quanto un accoglimento sulle domande lascia presagire, come del resto riportato nelle relazioni, l’ammissione di molti ricorrenti per l’annullamento dei quesiti eccepiti da parte del Ministero in via di autotutela.
Intanto, come noto il Consiglio di Stato all’udienza del 28 aprile 2016 ha accolto cinque nostri ricorsi, ammettendo i ricorrenti, i quali sono stati immatricolati dalle Università dopo le nostre ottemperanze (si vedano, ad esempio, i decreti cautelari n. 1296/2016 e 2040/2016).
Tali pronunciamenti favorevoli sono stati poi ribaltati a seguito di ricorsi in appello di altri avvocati.
Successivamente abbiamo provato con altri appelli a far rimodificare l’orientamento sulle domande errate in Consiglio di Stato, non ottenendo però alcun risultato positivo.
Tuttavia, nel merito della questione sui nostri ricorsi, il Consiglio di Stato non ci dice che abbiamo torto (tant’è che compensa le spese legali del giudizio del doppio grado) ma riporta che “il numero e la complessità delle questioni giuridiche sollevate, anche con riferimento alla erroneità dei quesiti (vicenda in relazione alla quale peculiare è il potere di cognizione del giudice amministrativo) esige una valutazione approfondita che solo un esame della controversia nel merito può dare”.
Pertanto ci dovrà purtroppo essere un esame più approfondito della vicenda.
Sulla questione della chiusura della graduatoria, tuttavia, Vi sono già stati alcuni accoglimenti che hanno permesso l’immatricolazione di alcuni studenti con punteggi alti anche nella giornata di oggi (ex multis decreto cautelare n. 2060/2016 del Consiglio di Stato).
Nonostante queste difficoltà continueremo la nostra battaglia su tutti i fronti: è nostro compito continuare a batterci giuridicamente e politicamente per superare un sistema profondamente ingiusto, che limita il vostro diritto allo studio e che ogni anno presenta vizi di forma. Tuttavia, visti i tempi processuali che continuano ad allungarsi e l’avvicinarsi del test di accesso per l’anno 2016/2017, e volendo continuare sulla strada dell’onestà intellettuale, non possiamo darvi certezze sugli esiti dei procedimenti dei prossimi mesi e quindi vi consigliamo di iniziare a prepararVi per il test del prossimo settembre.
Sin da subito non abbiamo negato le difficoltà e le diversità dei contenziosi di quest’anno rispetto a quelli dello scorso anno. Ciononostante abbiamo lavorato nei vari organi accademici e nelle sedi di giustizia, portando a casa i primi ed unici risultati positivi al TAR e al Consiglio di Stato con tanto di immatricolazioni di molti studenti (anche se purtroppo ancora pochi e concernenti le domande errate di alcuni che con quelle domande entrerebbero e la chiusura anticipata della graduatoria con immatricolazione dei punteggi più alti).
Sempre dalla vostra parte,
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale Unione degli Universitari
Avvocato Michele Bonetti
continua a leggere
Post collegati
Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi in sciopero al fianco dei lavoratori della CGIL in tutta Italia. “I […]
Tagli alle università, dopo la Crui anche il Cnsu boccia il Governo sul Decreto FFO. Servono almeno 700 milioni solo […]
Negli ultimi anni, il numero di studenti universitari fuorisede in Italia è cresciuto esponenzialmente, arrivando a rappresentare quasi la metà […]