È uscito oggi il Decreto Ministeriale sui criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’anno 2016. Rispetto allo scorso anno lo stanziamento complessivo è diminuito di 3 milioni e 870mila euro. Inoltre, il nuovo decreto ministeriale fa registrare una decurtazione del fondo di oltre due milioni di euro, oltre alla presenza di altre modifiche, rispetto alla bozza di riparto fatta circolare a maggio, e su cui altri organi nazioni nazionali, come CNSU e CUN avevano espresso il proprio parere.
Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Quando la bozza del decreto era iniziata a circolare, avevamo già espresso le nostre forti criticità. Riteniamo innanzitutto grave che inizialmente non fosse stato previsto alcun aumento delle risorse destinate all’FFO per il 2016 ( fondo che dal 2009 ha perso oltre 800 milioni), mentre oggi scopriamo che vi è stata addirittura una diminuzione di quasi 4 milioni. Un altro elemento molto grave è sicuramente la diminuzione della quota base, per cui si registra una perdita di 184.471.361 euro (si passa da 4.910.393.516 a 4.725.922.155 euro).
Inoltre, la voce che racchiude quota premiale e fondo perequativo è aumentata di 115 milioni di euro e pertanto è confermato il rischio concreto del perpetrarsi delle solite sperequazioni tra gli atenei. Sotto questo punto di vista, si è fatto un minimo passo in avanti, visto che gli atenei potranno perdere fino al 2,25% dei fondi rispetto all’anno precedente, mentre nella bozza il tetto era fissato al 2,5%, elemento contro cui ci eravamo fermamente opposti. Purtroppo non possiamo accontentarci di questa variazione, visto che il tetto rimane comunque più alto rispetto agli anni precedenti”.
Prosegue Dionisio: “Segnaliamo anche che si registra un aumento del peso del costo standard per studente: questa voce peserà il 28% della quota base, un aumento del 3% rispetto allo scorso anno. L’incremento è stato inferiore a quello inizialmente previsto, ma continuiamo ad esprimere forte perplessità su questo criterio, che deve essere profondamente rivisto, e che allo stato attuale penalizza ciecamente gli atenei con un più alto numero di studenti fuoricorso. Il decreto conferma, inoltre, la misura inserita nella legge di stabilità 2016, che abbiamo fin da subito contestato, ovvero il prelievo di 30 milioni di euro per il recupero di risorse destinate all’edilizia, andando di fatto a ridurre l’importo di FFO realmente disponibile”.
Conclude il coordinatore dell’UDU:” La ripartizione del FFO conferma una logica premiale punitiva alla quale non possiamo che opporci, e purtroppo permangono tutte le criticità strutturali del sistema di finanziamento degli ultimi anni. Ancora una volta il MIUR da dimostrazione della sua intenzione di smantellare il sistema dell’università pubblica, sistema già al collasso”.
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