Il 1 e 7 luglio 2016, il Consiglio di Stato ha accolto con plurimi decreti i primi ricorsi UDU, patrocinati dagli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, relativi al blocco, da parte del Ministero, dello scorrimento delle graduatorie di Medicina, scelta che aveva comportato che centinaia di posti fossero lasciati liberi. Con queste sentenze si conferma l’orientamento cautelare tracciato dall’Udu dal 28 aprile 2016 e poi confermato con ordinanze di accoglimento del Tar del Lazio del 1 luglio.
Le Università interessate sono: la Sapienza, l’Università degli Studi Firenze, l’Università degli Studi di Siena, l’Università del Molise, L’Università di Foggia, l’Università degli Studi di Cagliari, la Seconda Università degli Studi di Napoli, l’Università di Sassari, l’Università di Messina, e l’Università di Milano.
Alcuni ricorrenti sono già stati immatricolati e il Consiglio di Stato ha così disposto: “considerato che, previa documentata verifica dell’esistenza di posti liberi e vacanti, va in linea generale ammessa la possibilità di scorrimento nelle graduatorie come quelle per cui è causa (…) è opportuno richiedere all’intimate Università (…) il riesame dell’istanza di immatricolazione (…) e ciò in considerazione sia dell’asserita documentata esistenza di un totale di 792 posti liberi per l’a.a. 2015 – 2016, per studenti comunitari e non presso le Univeristà statali”.
Secondo gli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia “Il Consiglio di Stato ha preso atto che i posti liberi sono oltre mille per medicina, odontoiatria, veterinaria, professioni sanitarie ecc. ed ha ordinato agli Atenei e al Ministero di valutare di coprire i posti vacanti facendo scorrere le graduatorie. Oggi i nostri ragazzi vanno all’estero e rimangono posti liberi in Italia. La situazione è sempre più paradossale e si sta determinando un danno all’erario e al Paese tutto”.
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Avevamo preannunciato che sarebbe stata una battaglia dura, ma questa vittoria apripista conferma che siamo di fronte ad una violazione del diritto allo studio. Pertanto, chiediamo che il Ministero riapra le graduatorie, permettendo a tutti quegli studenti rimasti esclusi di poter accedere ai corsi di studio. Questa sentenza inoltre dovrebbe far riflettere il MIUR anche sui bandi di ammissione ai corsi dell’anno accademico entrante, visto che per la prima volta è stato messo nero su bianco che ci sarà una chiusura delle graduatorie al termine del primo semestre, misura che comporta inevitabilmente che dei posti resteranno vuoti. Chiediamo pertanto che venga rivisto il bando, per far sì che la problematica in questione non si ripeta anche l’anno prossimo. Queste sentenze sono l’ennesima dimostrazione che questo sistema di accesso fa acqua da tutte le parti. E’ ora di affrontare il problema, si apra una seria interlocuzione con gli studenti per superare definitivamente il numero chiuso”.
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