Questa mattina, nell’ambito della Conferenza Scientifica Annuale dell’AISRe, quest’anno organizzata presso la Facoltà di Economia dell’UnivPM, si è tenuta la sessione dal titolo “Diritto allo studio e sistema universitario”. L’oggetto principale del dibattito è stata la riforma della governance degli ERSU marchigiani, attualmente in discussione presso la I Commissione del Consiglio Regionale.
Prima dell’inizio dei lavori, Domitilla Santori, Presidente del Consiglio Studentesco dell’UnivPM, ha consegnato agli ospiti il parere unitario degli studenti marchigiani in merito alla riforma, già presentato in sede di audizione, che definisce le linee guida da seguire affinché questa sia effettivamente migliorativa per il sistema del Diritto allo Studio marchigiano, garantendo un’equità di trattamento a tutti gli studenti universitari della regione, attraverso la standardizzazione dei costi dei servizi e la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni. Questo tramite l’istituzione di un unico Ente, con un Direttore e un Consiglio di Amministrazione, dislocato nelle città sedi di ateneo attraverso i Centri territoriali che attuino concretamente quanto emanato a livello regionale, affiancati a loro volta da Comitati territoriali: organi con funzioni consultive e propositive in relazione agli interventi, ai servizi e alle prestazioni
Tra gli ospiti, oltre a Moretti, Presidente dell’ARDSU Toscana, Ursino, Presidente dell’ANDISU e Ferrucci, Commissario strardinario ADISU Umbria, era presente l’Assessore Regionale al Diritto allo Studio Loretta Bravi.
L’Assessore, esponendo la proposta di riforma della Giunta regionale, che prevede di delegare ai singoli Atenei la gestione e l’erogazione dei servizi agli studenti, ha dimostrato ancora una volta quanto, al di là delle belle parole sul coinvolgimento delle varie categorie durante la stesura della proposta di legge, non abbia tenuto conto dei pareri e delle proposte pervenute più volte da tutte le categorie interessate e sopratutto dagli studenti .
Lasciare la gestione sul locale non uniformerà i trattamenti e i servizi perché occorre una linea programmatica e politica della regione e dell’ente concertata con i portatori di interesse. L’Assessore ha parlato dei consorzi da istituire con le Università come un punto di forza, mentre a nostro parere rappresentano proprio la debolezza più grande, perché senza una linea politica forte e strutturata, questi non farebbero altro che mantenere la situazione attuale inalterata se non peggiorarla, costringendo le Università a farsi carico dell’erogazione di servizi per il quale non hanno nessuna competenza e responsabilità, come del resto sancito dal titolo V della Costituzione, com e sottolineato anche dal Rettore nel suo intervento conclusivo.
ACU Gulliver Sinistra Universitaria – UDU Ancona
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