Oggi il TAR, con sentenza di merito, ha accolto i ricorsi 2015 dell’UDU, patrocinati dall’Avvocato Michele Bonetti relativi alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica. Con tale provvedimento è stato anche annullato il D.M. 50 del febbraio scorso. Ora il MIUR è obbligato a riaprire le graduatorie e a farle scorrere fino alla copertura totale dei posti messi a bando, compresi quelli inizialmente riservati agli studenti extracomunitari non residenti. Una vittoria importantissima, che influenzerà anche i ricorsi relativi alla mancata sottoscrizione al test 2016.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “È arrivato oggi l’accoglimento del ricorso dell’UDU dello scorso anno relativo alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica. Lo avevamo denunciato da subito come un vizio formale non potesse negare il diritto allo studio di molti studenti. Ora grazie a questa importantissima vittoria più di 1000 studenti saranno iscritti regolarmente nella facoltà che avevano scelto per il proprio futuro. Riteniamo che tale sentenza potrà influenzare anche il contenzioso di quest’anno sulla mancata sottoscrizione che ancora una volta per primi ci ha visti impegnati in vittoriosi contenziosi in parte già accolti con decreto cautelare del Tar.”
Continua Marchetti: “Si tratta di una sentenza importantissima e con ripercussioni anche su quest’anno. Inoltre con tale provvedimento viene annullato finalmente il decreto ministeriale 50 del febbraio 2016, nella parte in cui chiude le graduatorie e non riassegna i posti rimasti liberi degli extracomunitari. Ora il MIUR non ha più scuse: una sentenza di merito lo obbliga a riaprire le graduatorie e a farle scorrere fino a riempire tutti i posti messi a bando, anche quelli per studenti extracomunitari non residenti. Una vittoria importantissima, che avrà effetti a catena sugli errori di quest’anno reiterati dal Ministero.”
Conclude la coordinatrice dell’UDU: “Oggi abbiamo avuto la conferma di quanto diciamo da tempo: questo sistema è profondamente sbagliato e anno dopo anno dimostra le proprie falle, finendo con l’infrangere le speranze di molti studenti che vedono negato il proprio diritto allo studio. Chiediamo che l’attuale sistema di accesso sia finalmente messo in discussione come troppe volte promesso. Vogliamo che si apra una discussione vera che coinvolga gli studenti, che dica no al numero chiuso e vada finalmente verso il libero accesso.”
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