stabilita-2017Mentre in Parlamento non è ancora arrivata una bozza ufficiale della legge di bilancio 2017, è uscita pubblicamente una nuova bozza aggiornata rispetto a quella già commentata.

Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Portiamo a casa una prima vittoria con l’eliminazione in legge di bilancio 2017 dell’abrogazione del DPR 306/1997. Rimarrà quindi valido il tetto del 20% per la contribuzione studentesca. Eccezion fatta per questa modifica, gli Articoli 37 e 38 rimangono invariati: rimangono quindi le sorprese negative spuntate nella prima bozza pubblica. Ci sono ancora le insensate superborse, dove spunta solamente una piccola variazione: dei 2 milioni che verranno assegnati alla “Fondazione Articolo 34” per la gestione amministrativa della fondazione stessa, ciò che si avanzerà ora andrà in borse dello stesso anno o del successivo. Non è questa la direzione auspicata: continueremo a chiedere con forza l’eliminazione di queste superborse con criteri iper-stringenti di presunto merito affinché i fondi assegnati per borse e finanziamento alla fondazione vengano girati in provvedimenti strutturali quali no-tax area o Fondo Integrativo Statale”.

Prosegue la coordinatrice dell’UDU: “Rimane l’obbligo per le Regioni di istituire enti unici per il diritto allo studio entro 6 mesi dall’approvazione della legge di bilancio, senza però specificare ulteriormente come questo processo dovrà essere messo in atto e quali obiettivi di breve e lungo periodo si vogliano dare a questi enti e quali garanzie per la gestione in quelle regioni che dovranno passare da enti “locali” a enti regionali nel giro di pochissimo tempo, con il rischio che a rimetterci siano proprio gli studenti. Infatti i fondi del FIS dovrebbero essere erogati direttamente a questi enti regionali ma non è prevista alcuna disciplina transitoria nel caso in cui i destinatari dei finanziamenti non siano ancora stati istituiti. Rimane invariata la no-tax area, con tutte le sue criticità riguardanti le fasce ISEE troppo basse e i criteri di “merito” inseriti nel provvedimento”.

Conclude Elisa Marchetti: “Sembra che la presentazione del testo ai gruppi parlamentari sia alle porte, ma dubitiamo seriamente che le nostre richieste vengano accolte già nella bozza “definitiva” che verrà resa pubblica. È necessario riaprire il confronto al più presto per lavorare alla modifica di queste criticità e far sì che questi provvedimenti possano essere realmente un punto di partenza per invertire la rotta degli investimenti in istruzione e in Università”.

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