Nella serata di ieri, la città di Pavia è stata pressoché militarizzata per via di un corteo fascista che avrebbe dovuto attraversare la città, con il pretesto di celebrare l’anniversario della morte accidentale di un militante fascista negli anni ‘70.
La Rete Antifascista Pavia, composta da ANPI, ARCI, vari partiti e associazioni antifasciste, tra cui il Coordinamento per il diritto allo studio – UDU Pavia e la Rete degli Studenti Medi Pavia, aveva convocato un presidio pacifico nella giornata di ieri, per evitare lo svolgimento di questa marcia fascista.
Durante il presidio, le forze dell’ordine hanno in primo luogo fatto sì che la marcia del corteo fascista attanagliasse completamente il presidio, accerchiandola anche con il cordone di polizia e, in seguito, hanno manganellato più volte per spostare il presidio pacifico dalle zone tangenziali del percorso. Nonostante non vi fosse opposizione di alcun tipo, il presidio è stato caricato più volte. In una delle cariche per liberare il percorso alla marcia nazi-fascista ci sono stati alcuni feriti tra i militanti antifascisti e due di loro sono stati trasportati in Ospedale.
Inoltre, in nottata, un folto gruppo di nazi-fascisti, con il loro tipico atteggiamento squadrista, si è recato presso il circolo ARCI pavese di Radio Aut minacciando di morte i manifestanti che erano al circolo per medicarsi e stare insieme dopo i gravi fatti della serata.
Dichiara Elisa Marchetti, Coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Ancora una volta ci ritroviamo a dover assistere a situazioni gravissime di legittimazione del nazi-fascismo nelle nostre città, attraverso un corteo come questo, caratterizzato da chiari simboli fascisti, come croci celtiche nelle bandiere e saluti romani. Crediamo sia assurdo che una manifestazione di questo tipo sia stata autorizzata e legittimata fino a tal punto, quasi scegliendo di rigettare la memoria storica e chiudere gli occhi di fronte alla storia antifascista e partigiana della città di Pavia. E, come se non bastasse, violenza e sopraffazione hanno guidato l’operato anche delle forze dell’ordine, che hanno ingiustificatamente e violentemente caricato il sit in pacifico della Rete Antifascista, partecipato da studenti, giovani, anziani, cittadini ma anche esponenti politici, come il Sindaco della città, alcuni assessori e Parlamentari.”
Prosegue Giammarco Manfreda, Coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: ”Nonostante la Rete Antifascista di Pavia avesse scelto di manifestare pacificamente il proprio dissenso, è stata caricata con violenza e all’improvviso, senza tra l’altro lasciare vie di fuga ma anzi mettendo in serio pericolo l’incolumità dei manifestanti. Questo dimostra la chiara incapacità delle forze dell’ordine di gestire una piazza del genere, assolutamente pacifica e rispettosa da parte degli antifascisti, come è sempre accaduto anche nei precedenti anni, in cui, purtroppo, si sono perpetuate queste iniziative, e caratterizzata, al contrario, da atteggiamenti violenti e azioni forti . Bisognerebbe quindi interrogarsi sulla reale capacità e volontà di queste forze di garantire la sicurezza dei cittadini, di fronte a una situazione in cui non è stato affatto gestito l’ordine pubblico, bloccando completamente una città il sabato sera e manganellando un presidio inerme senza alcuna motivazione, cittadini che purtroppo si sentono quotidianamente minacciati da vili personaggi che, indisturbati, con arroganza e violenza attaccano, anche fisicamente, chi non la pensa come loro.”
Concludono Marchetti e Manfreda: “Chiediamo prima di tutto che si ponga fine a queste manifestazioni antidemocratiche e anticostituzionali di stampo nazi-fascista, perché non possono e non devono avere spazio all’interno di comunità democratiche e rispettose delle diversità. Il clima nella città di Pavia, ma anche in tante altre parti del Paese, dopo i fatti di ieri non è e non sarà tranquillo e sicuro, e non possiamo accettare che queste modalità di fare “politica” siano sempre più diffuse e considerate normali nella nostra società. Gli spazi di democrazia e socialità, come il circolo Radio Aut, devono continuare a essere un punto di riferimento per gli studenti e i giovani della città, luoghi in cui stimolare la discussione e il confronto, la condivisione e il rispetto, senza essere minacciati e messi in pericolo. E sicuramente la presenza della sede di Casa Pound a pochi metri non garantisce questo.
Ci stringiamo al fianco della comunità pavese e dei compagni che hanno subito queste molteplici violenze, augurando pronta guarigione ai feriti e a coloro che maggiormente sono stati colpiti e sopraffatti: l’antifascismo ha ancora bisogno di voi e siamo certi continuerete a battervi ancora come avete fatto finora, democraticamente e in difesa dei principi di una società aperta, inclusiva e civile.”
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