I RICORSI SULLA MANCATA SOTTOSCRIZIONE DELLA SCHEDA ANAGRAFICA DANNO UN ALTRO COLPO AL NUMERO CHIUSO. IL MIUR NE PRENDA ATTO E VADA VERSO IL LIBERO ACCESSO!
Oggi il TAR, dopo le udienze dello scorso 3 Novembre, ha confermato quanto disposto dal Giudice monocratico lo scorso 14 ottobre, accogliendo la prima tranche di ricorsi promossi dall’UDU e patrocinati dall’Avvocato Michele Bonetti e Santi Delia relativi alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica per i test che si sono svolti a settembre 2016 nelle facoltà ad accesso programmato. Una vittoria importantissima di cui il MIUR deve prendere atto immediatamente.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Se ce ne fosse ulteriore bisogno, oggi il TAR ha confermato le nostre vittorie sui primi ricorsi UDU 2016 patrocinati dall’avvocato Michele Bonetti relativi alla mancata sottoscrizione della scheda anagrafica per i test di quest’anno, a dimostrazione di quanto noi abbiamo sempre detto. Non è possibile escludere dalla graduatoria per un mero vizio formale. Ora centinaia di studenti grazie ai ricorsi vinti potranno vedere riconosciuti i propri diritti: il MIUR deve reinserirli in graduatoria, facendoli partecipare normalmente ad eventuali scorrimenti. L’udienza di merito definitiva è fissata al 21 giugno 2017. Pertanto il Miur deve sanare tale situazione il prima possibile.”
Continua Marchetti: “Avevamo chiesto in ogni modo possibile al MIUR di rivedere il D.M. 546/2016 nella parte riguardante l’annullamento della prova per mancata sottoscrizione della scheda anagrafica. La conferma di oggi, unita all’annullamento del mese scorso con provvedimento del TAR del D.M. 50/2016 relativo alla chiusura anticipata delle graduatorie, ci dà un quadro estremamente chiaro. Il MIUR deve prendere immediatamente atto di queste due vittorie UDU: riapra le graduatorie dello scorso anno e reinserisca in graduatoria chi non aveva sottoscritto la scheda anagrafica nel 2016.”
Conclude la coordinatrice dell’UDU: “Siamo stufi di dover promuovere ricorsi presso la giustizia amministrativa per vedere riconosciuti quelli che sono diritti degli studenti, negati da un sistema pieno di lacune e profondamente ingiusto. Basta con questo sistema di accesso che non fa altro che negare diritti. Chiediamo al MIUR di aprire il tavolo di confronto promesso da anni: non è possibile andare avanti con questo numero chiuso, che giorno dopo giorno subisce battute d’arresto nelle aule di tribunale. Si abbia il coraggio di ascoltare gli studenti e andare finalmente verso il libero accesso, così come avviene in gran parte d’Europa.”
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