Il doppio libretto? “Una follia, un’iniziativa surreale”. Così il Presidente della Commissione Sanità della Regione Liguria, Matteo Rosso e il candidato sindaco di Genova di Fratelli d’Italia, Stefano Balleari, hanno commentato l’istituzione della carriera alias per studenti in transizione di genere, annunciata dal Comitato pari opportunità dell’Università di Genova.
A pochi giorni dall’approvazione di una mozione proposta dallo stesso Rosso che ha impegnato la giunta regionale ad aprire “sportelli anti-gender” sull’esempio della Lombardia, il capogruppo di Fratelli d’Italia rincara la dose alimentando ulteriori discriminazioni verso la comunitá LGBT.
Alice Merlo, presidente dell’associazione Left Lab Genova: ”Stupisce che solo ora Fratelli d’Italia si accorga di questa misura, già inserita nel 2015 nel Piano Triennale delle Azioni Positive dell’UNIGE e presentata in un convegno tenutosi il 22 maggio dello stesso anno. L’Università di Genova ha scritto in un’e-mail, ricevuta da tutti gli studenti, che lo scopo dell’introduzione del doppio libretto è “promuovere una cultura veramente rispettosa delle differenze”. Riteniamo che non esista risposta migliore all’iniziativa lanciata dalla Regione Liguria in questi giorni, che prevede l’introduzione di uno sportello per aiutare le famiglie a superare problemi causati dalla “teoria gender”. Questa teoria nasce come reazione del fondamentalismo cattolico alla volontà di mettere in atto una convenzione europea, quella di Istanbul del 2011, che prevederebbe l’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole, con lo scopo proprio di “promuovere una cultura veramente rispettosa delle differenze”. Una proposta come lo sportello anti-gender risulta anacronistica e irrispettosa, crea un pericoloso precedente che rischia di non farci progredire come società e di rendere ulteriormente retrogrado questo paese”.
Dichiara Shamar Droghetti, responsabile giovani della Segreteria Nazionale Arcigay: “L’introduzione del doppio libretto rappresenta un segnale positivo che porta l’Universitá di Genova tra gli atenei virtuosi che lavorano concretamente per contrastare le discriminazioni e garantire il diritto all’autodeterminazione a studenti e studentesse trans. Rappresenta un modo concreto per permettere alle persone in transizione di vivere piú serenamente il contesto universitario, garantendo loro la possiblitá di utilizzare la propria identitá elettiva. Come rete Arcigay Giovani non possiamo tollerare le dichiarazioni di Fratelli d’Italia, che sono totalmente fuori luogo e arrivano a ridosso della giornata nella quale vengono ricordate le persone transgender vittime di violenza, e per questo risultano particolarmente lesive per il rispetto di chi si trova ad affrontare un difficile percorso di cambiamento.”
Prosegue Elisa Marchetti, coordinatrice dell’UDU – Unione degli Universitari: “Ci disgusta questo modo di fare politica cercando le pagine dei giornali sulla pelle dei più deboli. UNIGE sta seguendo l’esempio di molti Atenei italiani adottando uno strumento molto semplice, in grado di rendere l’Università un luogo più accogliente per coloro che stanno affrontando un percorso difficile come quello della riattribuzione dell’identità fisico-psicologica. Le politiche di equità e inclusione nelle nostre Università sono ancora molto arretrate, nonostante la presenza di buone pratiche che nella nostra di attività di rappresentanza cerchiamo di mettere in rete. Non saranno un paio di dichiarazioni offensive a fermarci nel portare avanti, come facciamo da anni, l’istanza di introdurre il doppio libretto in tutte le Università italiane.”
Concludono Left Lab, Arcigay e UDU: “Il doppio libretto rappresenta per noi un primo passo per il rispetto dei diritti e della dignitá degli studenti e delle studentesse LGBT. Continueremo a lavorare assieme per rendere tutte le Universitá un posto piú equo e inclusivo, che sappia valorizzare le differenze invece che stigmatizzarle. Rosso e Balleari si scusino pubblicamente: la nostra generazione non è più disposta ad accettare alcun tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere!”
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