L’Unione degli Universitari ha da subito segnalato come per la prima volta dopo anni l’Università trovasse nuovamente cittadinanza all’interno della legge di bilancio. A fronte di alcuni aspetti positivi, però, molti erano e restano i correttivi da mettere in campo per far sì che non si perda l’occasione di rifinanziare davvero il sistema universitario, senza cadere nella trappola di misure spot, che ancora caratterizzano il disegno di legge.

Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Fin dal primo incontro col sottosegretario Faraone abbiamo segnalato come fosse necessario estendere la no tax area e prevedere un ampio aumento del Fondo Integrativo Statale per le borse di studio. Abbiamo proseguito la nostra azione in tutti i modi possibili, confrontandoci con le forze politiche e mobilitandoci il 17 novembre in occasione della Giornata Internazionale degli Studenti con la campagna #cambiodiprospettiva. Infine come gruppo UDU in CNSU abbiamo presentato un parere, approvato all’unanimità dal Consiglio con integrazioni dei vari gruppi, nel quale abbiamo riportato la posizione degli studenti e posto l’accento su alcuni degli aspetti presenti in Legge di Bilancio che a nostro avviso andavano immediatamente corretti.”

Continua Marchetti: “Possiamo quindi dirci parzialmente soddisfatti degli emendamenti riguardanti gli articoli 36 e 37 della Legge di Bilancio 2017, approvati in Commissione Cultura e poi in Commissione Bilancio, che  riguardano diversi aspetti da noi sollevati: dall’estensione della platea dei beneficiari della “no tax area” all’incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario per permettere agli atenei di far fronte ai mancati introiti derivanti dagli esoneri della no tax area, al mantenimento del tetto del 20% eliminato nella prima bozza di legge di stabilità. Anche sul fronte degli enti per il diritto allo studio sono stati fatti dei passi avanti, inserendo la garanzia di una rappresentanza studentesca negli organi direttivi e la clausola di salvaguardia, che prevede una fase di transizione fintanto che non saranno istituiti gli enti unici regionali, sventando il rischio che a rimetterci da tale riorganizzazione fossero gli studenti.”

Conclude la coordinatrice dell’UDU: “Seppur minimi, questi sono certamente dei timidi passi in avanti verso le nostre istanze, per le quali continueremo a batterci in vista dell’approvazione definitiva della legge di bilancio. Molto altro, infatti, deve essere ancora fatto. L’On. Faraone aveva promesso a più riprese l’eliminazione degli idonei non beneficiari: ciò non si ottiene sicuramente con le Superborse, bensì rifinanziando il Fondo Integrativo Statale. Chiediamo poi che venga ritirato il finanziamento ai Super dipartimenti, a vantaggio di un reale incremento del FFO dopo anni di drastici tagli. Crediamo sia dannoso continuare sbandierare lo slogan del “merito” in un sistema profondamente diseguale e ingiusto; il sistema universitario non ha bisogno di interventi super: bisogna ripartire dall’ordinario, tornando dopo anni ad investire nel sistema di istruzione.”

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