Oggi l’Unione degli Universitari è presente in tanti Atenei italiani per volantinare e distribuire materiale informativo della campagna “kNOw – conoscere per dire NO”, con la quale UDU e Rete degli Studenti Medi affrontano una presa di posizione per il NO al prossimo referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Oggi siamo in circa 30 atenei a volantinare per ribadire la nostra contrarietà nel merito di questa Riforma. Il nostro obiettivo principale è far comprendere agli studenti su cosa saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 4 dicembre e perché a nostro avviso è giusto dire NO, spiegando chiaramente le nostre ragioni nel merito, evitando inutili polarizzazioni. Si tratta infatti di una riforma che presenta molte criticità, prima fra tutte il modo in cui è scritta, estremamente macchinoso, che di fatto impedisce la facile comprensione di ogni cittadino. La Costituzione, che ha il compito di definire il perimetro democratico entro cui si muovono, lavorano e agiscono le istituzioni, dovrebbe essere facilmente accessibile e comprensibile a tutti.”
Continua Marchetti: “Inoltre, la riforma non raggiunge nessuno degli obiettivi che si era fissata: non vi è un superamento del bicameralismo paritario, ma solo un Senato che non si comprende bene come sarà eletto e quali funzioni avrà; non viene limitata la possibilità per il Governo di ricorrere alla decretazione d’urgenza, anzi il Parlamento viene ulteriormente svuotato della sua funzione legislativa, prevedendo la possibilità per l’Esecutivo di contingentare i tempi di discussione per l’approvazione di leggi fondamentali per l’attuazione del programma di governo; la revisione del Titolo V non porta ad una ripartizione netta delle competenze tra Stato e Regioni, ma solo ad ulteriori “zone di confine”. Infine, in una fase storica di disaffezione alla politica, i cittadini non vengono resi più partecipi dei processi decisionali e vedono ridotta anche la possibilità di ricorrere a strumenti di democrazia diretta.”
Conclude la coordinatrice dell’UDU: “Riteniamo che la Carta Fondamentale non si possa riscrivere a cuor leggero, lasciandosi influenzare dalla contingenza, politica e non solo: piuttosto, di fronte al ritorno di movimenti estremisti in Italia e nel mondo, la Costituzione serve a garantire oggi più che mai il rispetto dell’ordine democratico. Queste sono le principali ragioni del nostro NO: non siamo contrari aprioristicamente a rivedere la nostra Costituzione, semplicemente non condividiamo lo spirito, il metodo e i contenuti di questa Riforma. Per questo oggi siamo negli atenei italiani per ribadire che il 4 dicembre #diciamoNO”.
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