Ieri sera il nuovo Governo, guidato dal Presidente del Consiglio Gentiloni, ha giurato di fronte al Presidente della Repubblica Mattarella. Il nuovo Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) è Valeria Fedeli, una delle poche modifiche alla squadra del nuovo Governo rispetto a quello precedente.
Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Tra i pochi cambiamenti della squadra di Governo troviamo quello alla guida del ministero dell’istruzione: auspichiamo che questo sia all’insegna di un cambio di direzione reale. Molti sono gli aspetti su cui è necessario intervenire, in discontinuità con l’operato degli ultimi governi. E’ innanzitutto fondamentale riaprire la discussione sulla legge di bilancio, che, se da un lato contiene misure positive come la no tax area e l’aumento del fondo statale per le borse di studio, necessita ancora di importanti revisioni su aspetti fortemente critici, primo tra tutti quello delle superborse. Gli aspetti sistemici su cui chiediamo al MIUR di intervenire sono molti: l’emergenza del sottofinanziamento sia delle università che del sistema del diritto allo studio, che si ripercuote nel calo costante di iscritti all’università; il superamento del sistema del numero chiuso; il coinvolgimento nella discussione delle lauree professionalizzanti.”
Giammarco Manfreda, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, dichiara: “Ieri le dichiarazioni del presidente uscente Matteo Renzi sugli errori della Buona Scuola, oggi la definitiva notizia dell’unica uscita dalla nuova squadra di governo di Stefania Giannini, che aveva fatto della Buona Scuola una battaglia fondamentale. Ci auguriamo che questo cambiamento al MIUR sia figlio della volontà di tracciare un percorso alternativo, caratterizzato da un maggior dialogo con gli studenti. In un momento in cui infatti alle porte c’è la discussione sulle deleghe della 107, che deve essere portata a termine entro gennaio: temi fondamentali, a partire dalla valutazione, ad esempio, su cui le linee guida sono state già tracciate e rispetto alle quali abbiamo espresso molte criticità, per arrivare a quella particolarmente importante sul diritto allo studio. Inoltre è necessario guardare con atteggiamento critico alcuni effetti negativi già evidenti dall’entrata in vigore della Buona Scuola, a partire dalla tanto discussa alternanza scuola-lavoro: bisogna approvare subito lo Statuto degli studenti e delle studentesse in alternanza e riaprire un confronto serio sul come rimette questa esperienza su binari giusti e formativi per gli studenti”.
Marchetti e Manfreda concludono: “Il nuovo Governo e il MIUR devono porsi chiare priorità, a partire dalla riapertura della discussione sui punti della legge di bilancio 2017 che abbiamo subito ritenuti critici. Il sistema di istruzione è al collasso ed è necessario tornare a investire seriamente, sapendo guardare in prospettiva, costruendo una progettualità e riportando scuola e università ad essere reali motori economici e sociali del Paese, cercando in questi luoghi risposte di sistema a problemi cruciali del nostro paese, come l’ascensore sociale bloccato e la difficile condizione giovanile. Per far sì che ciò sia possibile è necessario un coinvolgimento reale di tutte le parti sociali, a partire da noi studenti”.
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