ACU Gulliver – Sinistra Universitaria annuncia la mobilitazione di piazza del 26 gennaio 2017 sulla riforma della governance regionale del Diritto allo Studio sotto Palazzo Leopardi, sede della Regione. Il giorno stesso, durante la seduta del Consiglio Regionale, verrà discussa la proposta di legge n° 77 che, dopo le modifiche fatte dalla prima commissione consiliare, prevede ancora di scaricare la gestione dei servizi agli Atenei.

Dichiara Arianna Baldassari, Coordinatore della Lista Gulliver – Sinistra Universitaria – UdU Ancona: “Le modifiche apportate al testo dalla Prima Commissione Consiliare non hanno soddisfatto la necessità di cambiare profondamente la proposta: l’introduzione di un Consiglio di Amministrazione e la possibilità di creare presidi territoriali sembrerebbero specchietti per le allodole per mettere a tacere le proteste da una parte e dall’altra tutelarsi in maniera superficiale rispetto alla Legge di Stabilità. Nella legge di bilancio dello Stato è prevista l’istituzione in tutte le Regioni di un ente unico che sia, però, diretto erogatore dei servizi e in cui sia presente la rappresentanza studentesca negli organi direttivi. Non basta aggiungere la parola “erogatore” nel testo proposto per rendere davvero utile ai fini del Diritto allo Studio questo nuovo ente che di fatto prevede ancora consorzi territoriali e la gestione dei servizi da parte delle Università. Oltre ad essere una deresponsabilizzazione inaccettabile della Regione nei confronti di un diritto costituzionale, è in contrasto con quanto previsto dalla Legge di Stabilità e rischia di far rinunciare alla Regione Marche al Fondo Integrativo Statale per il diritto allo studio, che, secondo la norma, sarà trasferito direttamente agli enti erogatori regionali. Anche per quanto riguarda la rappresentanza, questa continua ad essere solo di facciata: quattro membri eletti dalla Regione ed uno studente per tutte le Università e gli altri Istituti Superiori è una composizione assolutamente sbilanciata per un Consiglio di Amministrazione. E’ necessario che sia l’ente unico ad organizzare e gestire i servizi attraverso proprie articolazioni sui territori, inoltre il Consiglio di Amministrazione dovrebbe essere realmente rappresentativo delle parti coinvolte in modo da garantire il loro contributo in tutti i processi decisionali.”

Continua Baldassari: “Questa situazione, oltre a denotare l’incompetenza dell’assessorato, circa la tematica, ostinato a portare avanti un sistema che metterà in ginocchio il Diritto allo Studio regionale, sottolinea un’incapacità metodologica: più di una volta l’assessore Loretta Bravi ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di mettere in discussione le proprie idee, chiudendo completamente il dialogo con i soggetti interessati dal suo operato. Non potremo mai accettare questo tipo di governance per questo è necessario scendere in piazza affinché finalmente la nostra voce venga ascoltata.”

Dopo la lunga campagna “Questa riforma non s’ha da fare” portata avanti dagli studenti in questi ultimi mesi, è giunto il momento di scendere in piazza per ribadire ancora una volta quanto questa struttura di governance sia deleteria e distruttiva per il diritto allo studio. Un diritto che riguarda non solo il futuro di chi sceglie le Marche per portare avanti i propri studi, ma anche della regione stessa che deve finalmente riconoscere gli studenti come una ricchezza essenziale per lo sviluppo socio economico del territorio.

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