Apprendiamo dalla stampa l’istituzione della cabina di regia per il coordinamento dell’offerta formativa delle nuove lauree professionalizzanti con quella degli ITS. La cabina di regia che si insedierà l’8 marzo coinvolgerà il CNSU su specifici temi.
Elisa Marchetti, coordinatrice dell’UDU dichiara: “Avevamo accolto positivamente la decisione della Ministra Fedeli di sospendere l’attivazione delle lauree professionalizzanti, inserite nel decreto sull’accreditamento dei corsi con un colpo di coda dalla ex Ministra Giannini. Subito avevamo chiesto il ritiro del provvedimento e il coinvolgimento degli studenti nella definizione delle nuove lauree. Adesso vogliamo far sentire la nostra voce per fare in modo che i nuovi corsi siano strutturati in modo da garantire accessibilità, qualità dell’offerta formativa e la tutela dei diritti degli studenti che svolgeranno attività di tirocinio.”
Anna Azzalin, presidente del CNSU prosegue: “Avremmo auspicato un coinvolgimento più attivo degli studenti, ma accogliamo positivamente il segnale di ascolto del Ministero che ha annunciato l’intervento del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari per specifiche tematiche. Auspichiamo che si tratti però di un confronto ampio: l’organo si è già dimostrato attento e interessato al tema, approvando all’unanimità una mozione in cui si chiedeva la creazione di un tavolo di confronto, ribadendo la necessità di percorsi formativi in grado di orientare all’inserimento nel mondo del lavoro e la garanzia di diritti e tutele per gli studenti tirocinanti.”
Conclude Elisa Marchetti: “Una formazione terziaria più professionalizzante manca nel nostro Paese ma devono essere chiari gli obiettivi e il contesto in cui questi nuovi percorsi andranno ad inserirsi. Per migliorare veramente l’offerta formativa ed evitare sovrapposizioni con i tipi di percorsi già previsti, come gli ITS, gli studenti devono poter essere protagonisti nella cabina di regia. Dobbiamo affermare la centralità dell’apprendimento, anche basato sul lavoro, ed evitare a tutti i costi che la nuova offerta formativa rappresenti unicamente una bacino da cui attingere lavoro a basso costo, ad esclusivo beneficio delle imprese.”
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