Siamo studentesse e studenti di tutto il Paese, siamo quelli che ogni giorno vivono e animano scuole e università, siamo diversi: da Nord a Sud del Paese le nostre condizioni di partenza differiscono estremamente, insieme ai problemi che viviamo quotidianamente, alle difficoltà che riscontriamo ogni giorno.
Abbiamo in comune però una convinzione: quella di chi crede nel rispetto delle differenze, di chi vuole costruire una società plurale, inclusiva e aperta. Crediamo nelle differenze come ricchezze collettive, in un modello di società plurale come contesto ideale di crescita individuale, crediamo nella necessità di abbattere i muri dell’intolleranza, di sconfiggere la paura, di affermare con forza nuove parole d’ordine.
Libertà di movimento
La libertà di movimento è un principio fondante dell’Unione Europea, una conquista preziosa per i cittadini europei ma soprattutto un diritto umano da riconoscere e garantire a tutti. Non possiamo permettere che venga messo in discussione per via degli egoismi nazionali. Nel nostro Paese è fondamentale innanzitutto modificare le procedure di rimpatrio ed espulsione per far sì che siano rispettose dei diritti umani e civili. Su un contesto più ampio chiediamo una revisione del regolamento di Dublino che impone ai Paesi più esposti di elaborare le richieste di asilo e trattenere quindi i migranti nel primo paese raggiunto.
Cittadinanza
I nostri compagni di classe e di corso, spesso nati in Italia o arrivati qui da piccoli, sono cresciuti con noi e hanno studiato le stesse nostre materie ma per la legge non sono italiani come noi. Chiediamo che si riformino subito le regole per l’ottenimento della cittadinanza, per garantire a chi ha sempre fatto parte della nostra comunità i diritti civili e politici. A partire dallo sblocco dell’iter legislativo della nuova legge sulla cittadinanza, un disegno di legge già limitato e carente, che rappresenterebbe, tuttavia, un primo passo nella giusta direzione.
Accoglienza
Il sistema di accoglienza in Italia è lasciato in una continua fase emergenziale, troppo spesso delegato all’immenso lavoro del volontariato del settore. Lo Stato deve adempiere alla propria responsabilità pubblica e fare in modo che accoglienza significhi avere un posto dignitoso dove abitare, corsi di lingua, inserimento nell’educazione e nel lavoro per garantire un’indipendenza a chi viene, spesso senza alternative, nel nostro Paese. Essere accolti è un diritto umano: le misure del decreto Minniti-Orlando vanno peró nella direzione opposta, moltiplicando i centri per il rimpatrio e limitando il diritto di difesa dei richiedenti asilo.
Integrazione
Scuola e Università, oltre ad essere fondamentali fattori di emancipazione, sono i più importanti strumenti di integrazione sociale di cui possiamo disporre. Nelle scuole, tra i pochi luoghi di massa ancora esistenti, è fondamentale educare al rispetto delle differenze, alla convivenza tra culture, religioni, usanze diverse come fondamento essenziale per costruire una società giusta. Il nostro Paese deve investire i suoi sforzi contro la dispersione e l’abbandono scolastico che più facilmente colpisce i gruppi più marginalizzati della società e attuare misure che consentano davvero a tutti di accedere ai gradi più alti dell’istruzione, con un’attenzione particolare ai rifugiati costretti a fuggire prima di poter terminare un ciclo di studi e impossibilitati a fornire una documentazione sui titoli ottenuti.
Pace
Rilanciare il movimento pacifista per riaffermare l’articolo 11 della nostra Costituzione e chiedere che l’Italia e l’Unione Europea siano attori principali nella comunità internazionale per la cooperazione internazionale, la risoluzione nonviolenta dei conflitti e contro la vendita degli armamenti. In un contesto internazionale come quello che viviamo oggi, dove torna attuale la minaccia nucleare e il pericolo dell’avanzata di nuovi fascismi è sempre più concreto, si sente forte l’esigenza di rilanciare un movimento globale e solidale per la pace e il disarmo.
Per questo aderiamo alla mobilitazione del 20 maggio a Milano, perché crediamo, che, nel tempo dell’affermazione dei populismi e dei nazionalismi a livello mondiale, sia il tempo di riaffermare con forza questi valori fondamentali su più livelli: da un contesto nazionale, rispetto a cui abbiamo ribadito a più riprese la nostra contrarietà al decreto Minniti-Orlando, indice di un chiaro passo indietro sul piano dei diritti, oltre che una chiara e netta, ormai storica, contrarietà alla legge Bossi – Fini e al reato di immigrazione clandestina, fino all’Europa: sconfiggere l’intolleranza e mettere al centro l’incontro tra i popoli, lo scambio tra le culture, il rispetto dei diritti umani, deve diventare una priorità.
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