TIMELINE: DAI VOUCHER AI BUONI PRESTO, COSA È SUCCESSO?
1 luglio 2016: la Cgil deposita le firme per i tre Referendum
A seguito di mesi di raccolta firme e assemblee dei luoghi di lavoro, la Cgil deposita in Cassazione 3,3 milioni di firme, necessarie per presentare tre quesiti referendari riguardanti l’abolizione dei voucher, il ripristino della responsabilità solidale negli appalti e la reintroduzione dell’articolo 18. A gennaio arriva il pronunciamento della Corte Costituzionale, che approva due quesiti su tre, quelli su voucher e appalti. Il ministro Poletti commenta dichiarando che “Le leggi non si cambiano per evitare i referendum perché il referendum è un atto di democrazia”.
14 marzo 2017: il Governo fissa i Referendum per il 28 maggio
Dopo mesi di tentennamenti, sotto forte pressione del sindacato, il Governo fissa la data dei referendum, ma già si parla di una modifica parlamentare delle norme oggetto di Referendum volta a evitare la consultazione popolare.
17 marzo: il Governo abolisce i voucher e annuncia il confronto con le parti sociali
Il Consiglio dei Ministri approva un decreto che abroga le norme sui voucher e sugli appalti oggetto di Referendum. Gentiloni dichiara: “L’Italia non aveva certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi. […] Avevamo una risposta sbagliata a un’esigenza giusta. E all’esigenza giusta ora ci rivolgeremo, concentrando il lavoro con le parti sociali e il Parlamento per individuare strumenti moderni per regolare il lavoro saltuario.”
19 aprile: il Senato converte in legge l’abolizione dei voucher e i Referendum decadono
Il Senato approva il decreto del Governo che abolisce i voucher e ripristina la responsabilità solidale negli appalti. Poiché la legge approvata accoglie le richieste dei Referendum nella loro totalità, la Corte di Cassazione dichiara il loro annullamento.
31 maggio: passa la fiducia alla Camera sulla manovrina e vengono reintrodotti i voucher
Il Governo pone la questione di fiducia alla Camera sulla cosiddetta “manovrina”, la manovra di correzione dei conti pubblici all’interno della quale viene inserita con un emendamento del PD in commissione una nuova forma di regolazione del lavoro occasionale. Sono infatti proposti i “Presto” buoni lavoro del tutto simili ai voucher e ancora utilizzabili anche nelle imprese al di sotto dei 5 dipendenti, che costituiscono la maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano. Questa iniziativa è stata presa senza il confronto più volte promesso con le parti sociali che avevano promosso i Referendum, ignorando la volontà dei milioni di italiani che avevano messo la loro firma sulle proposte di referendum.
15 giugno: il Senato vota la possibile reintroduzione dei voucher
Il 15 di giugno anche il Senato si è espresso positivamente sulla manovrina, che contiene le norme per la reintroduzione dei voucher. è stata quindi confermata la volontà del Governo, che ha inscenato un gioco volto esclusivamente ad evitare una consultazione popolare che in tutta probabilità avrebbe nuovamente espresso contrarietà nei confronti del suo operato.
17 giugno: manifestazione nazionale a Roma promossa dalla Cgil
Il sindacato, gli studenti e molti altri soggetti politici scendono in Piazza per chiedere Rispetto a un Governo che si è preso gioco dei cittadini, impedendo loro di esprimersi su un tema fondamentale, quello dei diritti dei lavoratori. Ci saremo anche noi, Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi, per ribadire l’importanza della Democrazia e della Costituzione!
continua a leggere
Post collegati
Tagli alle università, dopo la Crui anche il Cnsu boccia il Governo sul Decreto FFO. Servono almeno 700 milioni solo […]
Negli ultimi anni, il numero di studenti universitari fuorisede in Italia è cresciuto esponenzialmente, arrivando a rappresentare quasi la metà […]
Dilaganti i casi di molestie e violenze negli atenei: l’inchiesta “La tua voce conta” alla Camera È drammatico il dato […]