Il decreto va rivisto alla luce delle nostre vittorie!
Sono stati pubblicati oggi i Decreti Ministeriali nn. 475, 476 e 477, relativi alle modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato nazionale a.a. 2017/2018.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Anche quest’anno decine di migliaia di ragazzi appena terminato il proprio percorso scolastico inizieranno a prepararsi per una lotteria folle che vedrà il successo solo di una percentuale bassissima di loro. Peccato che in ballo non ci sia nessuna ricchezza e nessuna certezza, solo il sogno di ragazzi che vorrebbero studiare la facoltà che hanno sempre sperato. Non si tratta di numero e di posti, che comunque anche quest’anno sembrano essersi ridotti: è la programmazione dell’accesso il vero problema, una violazione del diritto allo studio e di quanto disposto negli articoli 3 e 34 della Costituzione. Davanti al fallimento dell’attuale modello di accesso il Ministero continua a dimostrarsi sordo e a privare tantissimi giovani del proprio futuro.”
Continua la coordinatrice dell’UDU: “All’interno dei decreti, però, si manifesta una vittoria della nostra organizzazione e di tantissimi studenti: dal nuovo bando si evince infatti come la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica non sarà più causa di esclusione dalla graduatoria. Una vittoria frutto del lavoro incessante che abbiamo fatto negli ultimi anni in sede giuridica e politica. Resta, invece, troppo vaga la decisione del MIUR circa la possibile chiusura anticipata delle graduatorie: servono parole chiare, non basta spostare la data di chiusura al secondo semestre. Chiediamo la revisione del decreto 477 e l’eliminazione dell’articolo 10 comma 10: dopo più di un anno dal D.M. 50/2016, che aveva interrotto gli scorrimenti, e con sentenze ormai chiarissime, ci sono ancora moltissimi che attendono di potersi immatricolare e poter studiare per la facoltà scelta. Non si può ripetere un errore così grave.”
Conclude Marchetti: “Anche sulla questione dei posti riservati agli studenti non comunitari e non residenti in Italia il decreto va necessariamente rivisto. Oltre a mancare la definizione del contingente fissato per l’accesso alla facoltà di Odontoiatria e protesi dentaria, riteniamo non sufficiente l’eliminazione della soglia fissa di 20 punti per i non comunitari. Esiste una giurisprudenza consolidata nel tempo e frutto delle nostre battaglie, che indica come i posti destinati agli extracomunitari, nel caso in cui non vengano coperti, siano da rimettere a disposizione dei comunitari in graduatoria. La previsione del contingente per i non comunitari non può essere un escamotage per un’ulteriore riduzione dei posti messi a bando. Per questo chiediamo che, nella revisione del decreto, sia eliminata anche la seconda parte del comma 3 dell’articolo 10.”
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