Quello che ci raccontano le prime pagine dei giornali di oggi con le titolate su Anne Frank, purtroppo, non deve stupirci. Non sono solo gli ultras della Lazio a credere che accostare alla maglietta della squadra rivale la foto di Anne Frank valga da offesa: le curve degli stadi purtroppo traboccano di persone pronte a identificarsi in un simile gesto, e fuori dallo stadio la mentalità e gli ideali neofascisti permeano sempre di più il tessuto sociale. E non è con ferme dimostrazioni di sdegno, non è stupendosi del gesto e prendendo le distanze che si isoleranno gli artefici di questi tristi gesti. È necessario un grande e largo lavoro culturale che, in quanto tale, insegni a ripudiare l’ignoranza e la cecità fascista: è necessario un quotidiano esercizio di memoria.
In quest’ottica aderiamo alla giornata di mobilitazione lanciata dall’ANPI, “l’antifascismo in marcia”, per il prossimo 28 ottobre.
Inizialmente Forza Nuova aveva indetto una “Marcia su Roma” per il 28 ottobre, in memoria di quella che segnò l’ascesa al potere di Mussolini nel 1922. Data successivamente annullata a seguito delle proteste del fronte antifascista e del buon senso delle istituzioni. Nonostante questo, l’appuntamento per la parata fascista è stato rinnovato al 4 novembre. E nel silenzio assordante di molte istituzioni, nelle nostre città si permette che vengano concessi spazi pubblici, manifestazioni e luoghi di ritrovo a realtà come Casa Pound, Forza Nuova e tutte quelle realtà appartenenti alla “galassia nera”; nelle nostre scuole e università ancora oggi gruppi fascisti godono di un’agibilità politica, anche negli spazi di rappresentanza, che spesso ci troviamo a contrastare da soli. Questo succede perché, con posizioni che celano la vera identità violenta e discriminatoria, il fascismo oggi da delle risposte ai problemi della società, occupando spazi lasciati da forze politiche che dovrebbero invece promuovere la solidarietà tra le persone e tra popoli diversi.
Dobbiamo rilanciare e alimentare con costanza un fronte comune democratico e antifascista, che quotidianamente contrasti, ma anche prevenga, l’espansione dell’intolleranza e dell’odio. La recente approvazione della Legge Fiano rappresenta un passaggio necessario ma purtroppo non sufficiente, poiché, se da una parte si fa riferimento solo a richiami del ventennio fascista, dall’altra si rischia di affrontare il fenomeno solo a valle, con un utilizzo simbolico del diritto penale e la coercizione pubblica di certe pratiche, che per noi non possono rappresentare la soluzione a dei problemi ben più ampi e complessi. Oggi il fascismo ha saputo “adattarsi” a temi quotidiani e trasversali, ma proponendo ancora ricette razziste, discriminatorie e omofobe, che non fanno altro che incentivare ulteriormente le disuguaglianze sociali. Pur mantenendo in auge determinate pratiche squadriste, oggi il fascismo si presenta come forza politica che può muoversi all’interno della democrazia e che, al pari delle altre forze, avanza proposte che al massimo “possono non essere condivisibili”.
In questo modo si rischia quindi di riabilitarlo come uno dei tanti interlocutori, quando invece in realtà in uno Stato democratico non dovrebbe avere nessuno spazio. Risulta quindi necessario tenere alta l’attenzione e presidiare in particolar modo i luoghi della conoscenza e dell’istruzione, dove si formano i giovani e i cittadini di oggi e del domani, per creare e rafforzare quegli anticorpi culturali e sociali al fascismo.
Per questo il 28 ottobre in tutte le città del Paese l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi saranno “in marcia” al fianco dell’ANPI e di tutte le associazioni antifasciste.
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