Padova. Ieri pomeriggio è stata approvata nel consiglio di corso di Scienze Sociologiche l’introduzione del numero programmato nell’anno accademico 2018/2019.
Come rappresentanti di Studenti per UDU Padova abbiamo espresso parere contrario a tale provvedimento.
Le motivazioni addotte per l’introduzione del numero programmato riguardano vincoli imposti dal Ministero, questioni legate al numero di docenti necessari e la nota scarsità degli investimenti statali che renderebbero impossibile agire in altro modo.
‘Pur riconoscendo una notevole complessità nella questione riteniamo tali motivazioni insoddisfacenti, perché sconnesse dalla qualità della didattica ma legate esclusivamente a questioni economiche.” dichiara Enrico Mazzo, coordinatore Studenti Per Udu Padova. “Come rappresentanti di Studenti per UDU Padova riteniamo inaccettabile che venga chiesto ad un corso in crescita di porre uno sbarramento all’iscrizione degli studenti: vorremmo che fosse invece riconosciuta l’importanza dell’istruzione universitaria, che venissero destinati più fondi all’educazione ed alla ricerca – riportando l’Italia al livello degli altri paesi dell’UE su questi parametri.”
“L’università deve essere aperta ed accessibile a tutti. Non deve essere chiusa su se stessa, elitaria: la scarsità di risorse e fondi non è mai un buon motivo per negare ad un cittadino il sacrosanto diritto di studiare, conoscere, formarsi e pensare.” dichiara Tommy Ruzzante rappresentante degli studenti di Sociologia Udu Padova.
“In aggiunta reputiamo errata la valutazione delle conseguenze dell’inserimento di un numero chiuso al corso: basti pensare che uno dei fattori principali che ci porta a questo punto è proprio il numero programmato imposto ad altri corsi – un esempio tra molti, i corsi di laurea di Psicologia.”
Per questi motivi domani come studenti e rappresentanti ci troveremo oggi 16 novembre in Aula Magna del Cesarotti alle ore 18.30 e discuteremo di libero accesso e di finanziamento all’Università pubblica. Le manovre previste da questa legge di stabilità non vanno in questa direzione. L’università è in rosso, è tempo di mobilitazione!
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