Il 6 novembre l’assemblea nazionale “Insieme per il riscatto dell’Università Pubblica” ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale per il 24 novembre, con assemblee trasversali di lavoratori e studenti in tutti gli atenei italiani. L’Unione degli Universitari fin dall’inizio ha promosso questo percorso.
Domani si terranno in tutta Italia assemblee negli atenei cui parteciperanno tutte le componenti accademiche, rilanciando sulla necessità di investire ancor più consistentemente nel diritto allo studio, di aumentare il Fondo di Funzionamento Ordinario delle università, di avviare un piano straordinario per il reclutamento dei ricercatori, di investire nel finanziamento del dottorato di ricerca e sul salario di tutto il personale universitario. Dal percorso unitario di Torino si chiede anche di ripensare le attuali modalità della valutazione e, soprattutto, di revisione dei meccanismi di ripartizione dei fondi al fine di superare la logica di folle competizione tra atenei e componenti dell’accademia.
Dopo lo strappo dello sciopero dei docenti della sessione di settembre era necessario ricomporre il fronte accademico e crediamo che la voce della componente accademica unita non possa passare inascoltata. La Legge di bilancio 2018 inserisce alcun fondi sulle rivendicazioni che avevamo lanciato il 6 novembre, ma tuttavia sono tutt’altro che sufficienti a colmare le grosse lacune create dai tagli dal 2008 in poi. Domani richiederemo in tutte le assemblee a gran voce degli interventi significativi da subito e pensiamo che in primis sia importante rilanciare sulla necessità di cooperazione nel sistema universitario, per ribaltare la lotta fra poveri scatenata dal sottofinanziamento degli ultimi anni.
Già il 17 novembre abbiamo denunciato come scuola e università siano in rosso e gli studenti siano stati lasciati in mutande, con un diritto allo studio troppo spesso violato e tasse universitarie alle stelle. Domani saremo in tutti gli atenei per rilanciare, assieme a tutte le componenti dell’accademia la necessità di reinvestire e riportare uno modello cooperativo nell’università pubblica e statale.
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