Il 2 dicembre Rete degli studenti medi e Unione degli Universitari saranno nelle piazze insieme ai lavoratori e ai pensionati della CGIL per chiedere un cambio di rotta ad un governo che, anche con questa legge di bilancio, non risponde ai problemi e alle esigenze reali per i giovani di questo paese.
Dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Siamo scesi in piazza il 17 novembre per il diritto allo studio, per il diritto alla conoscenza, per il diritto ad un presente ed un futuro ad oggi ancora troppo incerti. In un paese in cui le diseguaglianze crescono sempre di più, in cui i giovani non riescono ad emanciparsi dalle loro famiglie, ancora una volta ci ritroviamo di fronte ad una manovra in cui l’unico investimento sui giovani è rappresentato dagli sgravi per le assunzioni nelle aziende. Non si investe in formazione, non si investe in reali politiche attive ma ancora una volta si sceglie di non gettare le basi per la costruzione di prospettive concrete per la nostra generazione, relegando i giovani a ultima ruota del carro di questo paese.”
Continua Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Con questa legge di bilancio, il governo non prova minimamente a cambiare una ricetta ormai obsoleta. I giovani, a cui si è tolta ogni certezza del presente, vedono messa in discussione anche la possibilità di futuro dignitoso. In un paese in cui si è deliberatamente avallata la precarietà, rendendo un miraggio la possibilità di un percorso lavorativo stabile e continuativo, si sceglie di non cambiare l’attuale sistema previdenziale che condanna le nuove generazioni a una vecchiaia di lavoro e in povertà. Così l’età pensionabile continuerà a crescere, rallentando un cambio generazionale nel mondo del lavoro e facendo sì che addirittura molti di noi non vedano mai una pensione.”.
Concludono i due coordinatori: “Come studenti, giovani, futuri lavoratori e futuri pensionati scenderemo in piazza il 2 dicembre per far sentire le voci di una generazione ad oggi troppo spesso inascoltata. Siamo stanchi di slogan, di bonus e mancette, vogliamo che questo paese ritorni ad investire affinché i giovani possano vedere un futuro anche in Italia, non solo all’estero”.
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