È di queste ore la diffusione da parte del MIUR di una nota Ministeriale recante disposizioni sulla riapertura delle graduatorie delle facoltà a numero chiuso per l’anno accademico 2015/2016 a partire dal prossimo 8 gennaio 2018. Si tratta di una decisione di fondamentale importanza, maturata dopo quasi due anni di attesa a seguito del ricorso vinto dall’Unione degli Universitari e dallo studio legale Bonetti, che avrà conseguenze positive per centinaia e centinaia di studenti.
È un grandissimo risultato, frutto del lavoro incessante della nostra organizzazione. Dopo la vittoria, risalente a luglio 2016, del ricorso patrocinato dall’avvocato Michele Bonetti e promosso dall’UDU, in relazione alla chiusura anticipata delle graduatorie intervenuta con DM 50/2016, abbiamo continuato a lavorare giorno dopo giorno perché venisse finalmente data attuazione a quanto disposto dalla giustizia amministrativa. Per un anno e mezzo abbiamo lavorato per far sì che fosse riconosciuto a migliaia di studenti il diritto allo studio e la possibilità di iscriversi alla facoltà scelta per il proprio futuro. Dopo anni di battaglia e di tanto lavoro silenzioso, oggi finalmente il Ministero riconosce la nostra vittoria, la vittoria di migliaia di studenti. Dai prossimi giorni saremo a disposizione per aiutare tutti gli studenti interessati nelle relative pratiche per potersi iscrivere.
Si tratta di un provvedimento ministeriale che, arrivando dopo un anno e mezzo dalla prima sentenza, certifica con ingiustificato e colpevole ritardo, e che avrà ripercussioni anche sulle graduatorie degli anni accademici successivi. Infatti moltissimi studenti hanno congelato la loro posizione in attesa che la vicenda relativa alla chiusura anticipata delle graduatorie arrivasse a conclusione. Ora è facile immaginare come ci saranno degli scorrimenti consistenti su tutte le graduatorie degli anni successivi al 2015. È compito del Ministero, ora, evitare che si perda altro tempo e quindi facilitare le procedure di iscrizione per tutti gli studenti interessati, intervenendo con direttive chiare verso gli atenei.
Anno dopo anno stiamo dimostrando come l’attuale modello di accesso non solo sia inefficace, ma tante volte dannoso tanto per gli studenti quanto per l’amministrazione stessa. Siamo stufi di finti proclami! Vogliamo che la politica si assuma nel corso della prossima legislatura la responsabilità di abrogare la legge 264/1999, andando finalmente verso un sistema di accesso che superi la programmazione e che rispetti la costituzione, che agli articoli 3 e 34 indica l’Università come libera e accessibile.
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