Si è votata la settimana scorsa al Senato la legge di bilancio 2018. Anche per quest’anno purtroppo non possiamo dirci assolutamente soddisfatti delle misure approvate.
Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara:” Per ciò che concerne la scuola questa legge di bilancio è stata l’ennesima occasione sprecata. Da un lato infatti registriamo ancora investimenti insufficienti sul fronte dell’edilizia scolastica, solo 400 i milioni stanziati all’interno di un piano di finanziamento straordinario di 900 milioni destinati alle province e agli Enti Locali. Per quanto riguarda il Diritto allo studio abbiamo avanzato una proposta che vedesse l’indirizzamento dell’avanzo del fondo destinato al Bonus cultura, che ammonta a 150 milioni, sul fondo nazionale per il Diritto allo studio e il welfare studentesco, ma le nostre proposte sono state inconsciamente e irresponsabilmente respinte da un Parlamento ancora troppo sordo rispetto alle problematiche quotidiani degli Studenti. Atto più grave è sicuramente l’approvazione del comma 58.9a, che prevede l’innalzamento del 100% degli sgravi fiscali per le aziende che assumono dopo l’alternanza scuola lavoro, permettendo così ad un’idea completamente sbagliata di alternanza, diametralmente opposta a ciò che l’alternanza dovrebbe essere: formazione e non strumento per ridurre la disoccupazione giovanile nel breve periodo.”
Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Nonostante la mobilitazione della comunità accademica, gli interventi e le risorse destinate a Università e Ricerca rimangono insufficienti. L’aumento di soli 20 milioni del Fondo Integrativo Statale per le borse di studio ci lascia amareggiati: certo, come già riconosciuto si tratta di un passo in avanti, ma non sufficiente. Proprio in questi giorni l’uscita delle graduatorie definitive delle borse di studio regionali sta certificando che nonostante gli aumenti del FIS degli ultimi anni, gli idonei non beneficiari esistono ancora, a dimostrazione che i fondi non bastano e non basteranno nemmeno nei prossimi anni. E soprattutto tanta è la rabbia per quei 10 milioni sottratti all’ultimo momento e di soppiatto dal Governo nel primo passaggio al Senato, con il silenzio assoluto da parte del MIUR, e che non sono stati reintegrati alla Camera. Purtroppo nel passaggio alla Camera non sono state approvate neanche quegli emendamenti, presentati dagli stessi parlamentari della maggioranza, che avrebbero ulteriormente migliorato la disciplina sulle detrazioni fiscali degli affitti degli studenti fuorisede, già modificata nel decreto fiscale.
Questa legge di bilancio, purtroppo, non ha compiuto scelte strategiche incisive, ma mettendo in campo piccoli interventi e, ancora una volta, misure spot per il finanziamento di enti privati di vario genere, non è riuscita a risolvere nessuno dei problemi strutturali del sistema universitario.
Concludono Marchetti e Manfreda: “Più volte in questi megli gli studenti medi ed universitari sono scesi in piazza e si sono mobilitati affinché questo Governo utilizzasse la “sua” ultima legge di bilancio per attuare dei cambiamenti radicali nel sistema d’istruzione. Purtroppo questo non è avvenuto, e ancora una volta si è dato il segnale che scuola ed università non sono ritenute una priorità del Paese”.
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