cantoneIl 16 gennaio nel palazzo del Bo a Padova, durante il convegno “L’Università casa di vetro. Il ruolo degli Atenei tra Autonomia, Trasparenza e Legalità”, il presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone ha affermato che, stante il divario Nord-Sud provocato dai distorti meccanismi di finanziamento del sistema universitario, alcuni atenei “zavorra” dovrebbero chiudere.

L’UDU – Unione degli Universitari ritiene molto grave e inopportuno l’intervento del vertice ANAC.

Le parole del presidente Cantone ci lasciano davvero basiti. Chiunque conosca i meccanismi di finanziamento, basati su una valutazione punitiva, sa che si tratta della principale causa del divario tra atenei del Nord e atenei del Sud. Definire “zavorre” gli atenei più colpiti e lasciati indietro dalla modalità di distribuzione del finanziamento pubblico può significare solo due cose: concordare con la strategia ormai decennale di ridimensionamento del sistema universitario e ritenere auspicabile la desertificazione dell’istruzione terziaria nel Mezzogiorno e una contrazione complessiva del sistema universitario.

Cantone, in merito alla crescita dell Università Telematiche ha poi suggerito di affrontare il tabù del valore legale del titolo di studio. Un tema molto caro a chi ritiene che il quadro folle di competizione tra gli atenei combinato alla scarsità delle risorse, vada finalmente completato con l’abolizione del valore legale, in modo tale da avere a tutti gli effetti delle università di serie A e altre di serie B. Siamo assolutamente contrari: esiste il tema delle università telematiche e per questo bisogna aprire una riflessione seria su come queste dovrebbero effettivamente operare, ma la risposta non può di certo essere quella di abolire il valore legale del titolo di laurea. Quello che chiediamo da sempre è un sistema universitario adeguatamente finanziato, in grado di garantire la qualità e allo stesso tempo di accogliere tutti coloro che desiderino proseguire gli studi.

L’Università pubblica deve garantire standard uniformi e per far questo vanno radicalmente cambiati il sistema e l’entità del finanziamento pubblico. Crediamo che le parole di Cantone siano frutto di luoghi comuni che faticano ad essere sradicati e che non fanno altro che dare forza alla costruzione di un sistema universitario elitario, sottofinanziato e per i pochi che se lo possono permettere. Dispiace in primo luogo che sia proprio il vertice dell’autorità anti corruzione a esprimere quella visione. Pensiamo infatti che per combattere questo male sia necessario analizzare la questione università con una chiave di lettura diametralmente opposta. Risolvere il malfunzionamento e la corruzione nelle università significa agire sulle cause che ne sono alla base, che costantemente segnaliamo. Per questo cogliamo l’occasione per ricordare al presidente Cantone che da luglio scorso aspettiamo dall’ANAC una reazione al nostro esposto sulle domande non inedite dei test di medicina commissionati dal MIUR agli stessi soggetti che fanno profitto sulla commercializzazione degli eserciziari di preparazione.

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