tasse fuorileggeTasse fuorilegge. La situazione che emerge dall’analisi della contribuzione studentesca dell’Università degli Studi di Milano è allarmante: agli studenti vengono richiesti oltre 34,1 milioni in più rispetto al tetto imposto dalla legge, per questo l’UDU – Unione degli Universitari ha appena depositato un ricorso contro le tasse fuorilegge dell’ateneo milanese.

Secondo le cifre inserite nel bilancio di previsione del 2018, la Statale prevede di incassare dagli studenti 87,5 milioni di euro. Lo stesso bilancio riporta che, per il 2018, l’ateneo prevede di ricevere 267 milioni di euro dallo Stato come Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). La legge però stabilisce che il rapporto tra il gettito complessivo della contribuzione studentesca e il FFO non possa superare il 20%, mentre nell’ateneo milanese la percentuale è addirittura del 32,8%: questo significa che agli studenti sono stati chiesti 34,1 milioni di euro in più di quanto prescritto dalla Legge! La situazione risulta ancora più paradossale se si considera che l’anno scorso è stato riformato il sistema di contribuzione studentesca, al quale l’amministrazione dell’ateneo aveva dato grande risalto per via dell’introduzione della no tax area fino alla soglia ISEE di 23 mila euro. Allo stesso tempo però erano stati inseriti ulteriori requisiti di “merito” necessari all’ottenimento dell’esenzione, come il fatto di dover conseguire la quasi totalità degli esami dell’anno di riferimento. Nei fatti la no-tax area prescritta per legge è a riferita a chi ha un ISEE inferiore a 14mila euro ISEE. 

Si tratta, a nostro avviso, di una logica totalmente sbagliata: un provvedimento che dovrebbe andare a sostegno degli studenti in difficoltà economica deve essere inclusivo e non penalizzare chi, per i più svariati motivi, possa avere difficoltà, soprattutto all’inizio della carriera accademica. Il bando tasse della Statale inoltre, attua una serie di distinzioni a nostro avviso discriminatorie tra studenti in corso e fuori corso, andando esplicitamente a penalizzare questi ultimi. Crediamo inoltre che sia necessario aprire da subito un tavolo con tutte le rappresentanze studentesche per discutere di come riformare il regolamento tasse dell’Università. E’ impensabile che anche il prossimo anno l’Università possa violare la legge e che continui a essere una delle università pubbliche con la tassa media tra le più alte in Italia, come già avevamo denunciato nel dossier “Dieci anni sulle nostre spalle”

Gli studenti e le loro famiglie contribuiscono ai bilanci delle università pubbliche italiane con più di 1,6 miliardi di euro, un trend in aumento che sembra inarrestabile. Non accettiamo che il sottofinanziamento dell’università pubblica sia scaricato sulle spalle degli studenti, e che gli atenei decidano persino di ignorare quei limitati ed irrisori argini posti dalla legge a tutela degli studenti. E’ offensivo verso gli studenti dichiarare, attraverso il bilancio di previsione, che l’ateneo non ha intenzione di rispettare la legge. Ora è innanzitutto necessario restituire questi soldi agli studenti, per questo abbiamo già depositato il ricorso al TAR Lombardia. Ma non basta: crediamo sia fondamentale che la prossima legislatura metta in atto una progressiva abolizione delle tasse universitarie, iniziando a toglierle a chi si trova in condizioni economiche più svantaggiate. Lo abbiamo scritto nel “Manuale d’istruzione”, un manifesto di proposte che stiamo sottoponendo ai candidati alle elezione politiche: bisogna attuare il principio secondo il quale l’istruzione, anche quella universitaria, è un diritto fondamentale!.

 

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