studenti contro le mafieStudenti contro le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, ricorre il XXIII anniversario della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, proclamata come ogni anno dal 1995 da Libera.

Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari saremo in piazza a Foggia e in tutte le altre regioni d’Italia, fianco a fianco con tanti studenti, associazioni, famiglie delle vittime, sindacati e cittadini, per ribadire il nostro impegno concreto e quotidiano per combattere le mafie, a partire dai luoghi dell’istruzione,  dove giorno dopo giorno crescono i cittadini dell’oggi e del domani.

A un anno dall’istituzione ufficiale della Giornata del 21 marzo, crediamo sia ancor più importante scendere in piazza e affermare con decisione il nostro impegno nell’antimafia, per dare continuamente nuova linfa al movimento dell’antimafia sociale ed evitare che una data come questa cada nella mera ritualità.

Crediamo che la scelta di Foggia come piazza principale sia molto significativa: si tratta infatti di  una terra in cui la presenza della mafia è evidente, perché continua a usare violenza esplicita, quando invece la mafia che sta prendendo piede in questi anni ha smesso di sparare e si mimetizza sotto nuove forme nel tessuto economico e istituzionale. A Foggia sono 17 gli omicidi di mafia avvenuti dall’inizio dello scorso anno, un dato allarmante anche in considerazione delle ridotte dimensioni della provincia, che conta appena 620 mila abitanti.

La criminalità organizzata vive e si alimenta dell’ignoranza, per questo è fondamentale costruire consapevolezza e combattere una grande battaglia culturale, a Foggia e in tutto il paese. Ma la battaglia culturale non può essere sufficiente se non si interviene alla radice dei problemi, andando a rimuovere le condizioni economiche e sociali che fanno sì che, ancora oggi, ci siano persone costrette dalla loro condizione ad affidarsi alla malavita organizzata.

Andare a Foggia serve per far luce laddove manca, per dare rilievo e conoscenza nazionale ai fatti, alle inchieste, alle indagini. Serve per raccontare quella terra, senza colpevolizzarla; serve per ridare slancio e speranza laddove ci si è rassegnati al fatto che non vi possa essere cambiamento; serve per scardinare quella mentalità per cui i privilegi e le raccomandazioni contano di più dello studio, della formazione e delle capacità.

Per questo costruire una cultura della legalità a partire dai luoghi dell’istruzione è fondamentale: serve a dare a tutti quegli strumenti di consapevolezza e conoscenza per combattere le mafie e la mentalità mafiosa.

Saremo quindi al fianco di Libera e di tantissimi altri in tutte le piazze della memoria e dell’impegno, in continuità con il nostro impegno quotidiano nelle scuole e università. Combattere la mafia si può e l’istruzione è l’arma più potente!

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