professione forenseProfessione forense. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo un lungo iter parlamentare, il “Regolamento recante la disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato”.

Si tratta dell’atto conclusivo di riforma del percorso di accesso alla professione forense. Siamo stati i primi a segnalare, anche tramite i nostri consiglieri in CNSU, le criticità che avevamo da subito riscontrato nel nuovo impianto. Nonostante qualche correzione apportata, continuiamo ad essere assolutamente critici verso un disegno complessivo che rende sempre più un percorso ad ostacoli, troppe volte escludente, l’accesso alla professione forense.

L’introduzione di corsi di formazione obbligatori a numero chiuso, a pagamento e organizzati a livello territoriale, finalizzati al superamento di un esame propedeutico all’esame di abilitazione per la professione forense, rappresenta un grave errore per una serie di motivi: si tratterebbe di un imbuto al termine del percorso di studi, che bloccherebbe inutilmente la carriera di molti, nonostante la previsione dell’articolo 7 per cui “Deve comunque essere garantita ad ogni tirocinante la possibilità di accedere ai corsi, tenendo conto dell’offerta formativa esistente nel circondario interessato ed in quelli limitrofi”.
Il fatto che siano previsti dei costi rappresenta un ostacolo a volte insormontabile per chi con tanti troppi sacrifici ha terminato il proprio percorso di studi! Nonostante la previsione di linee guida, l’organizzazione dei corsi senza una vera regia nazionale porterà a situazioni non omogenee su tutto il territorio, con disparità economiche e di accesso a seconda della provincia di provenienza.

Il nuovo Governo che si insedierà convochi immediatamente le rappresentanze per correggere tutte le lacune che abbiamo sempre denunciato, figlie del mancato ascolto di chi vive sulla propria pelle le difficoltà dell’accesso al mondo del lavoro.”

Qui un estratto del parere del CNSU approvato all’unanimità nella seduta dello scorso 2 novembre:

“[…] criticità:

Art. 6 costi dei corsi di formazione e borse di studio
I corsi di formazione per l’accesso alla formazione forense prevedono la corresponsione di una quota di iscrizione: affinché l’applicazione del suddetto regolamento sia il più omogenea possibile su tutto il territorio nazionale, il CNSU ritiene fondamentale specificare dettagliatamente in cosa consisterà la voce di spesa considerata, puntando alla gratuità degli stessi corsi. A tal fine si considera utile avviare un monitoraggio a livello nazionale e un confronto con il coordinamento nazionale degli ordini forensi; soprattutto perché il concorso cui saranno sottoposti i tirocinanti è unico e serve garantire un eguale trattamento anche economico degli interessati.
Inoltre le borse di studio risultano essere uno strumento fondamentale come sancito dalla stessa Carta costituzionale: il CNSU chiede sia prevista – per tutti gli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi – la possibilità di poterne godere appieno; trattasi di un tirocinio obbligatorio al termine di un percorso di studio di per sé molto lungo e già economicamente importante.

Art. 7 partecipazione ai corsi
Nella programmazione del numero delle iscrizioni a ciascun corso di formazione, il CNSU ritiene di grande importanza sfruttare il coordinamento precedentemente proposto anche per garantire la piena partecipazione dei praticanti, tenendo conto del numero effettivo degli iscritti al registro e della potenziale ripartizione dei posti, al fine della più equa distribuzione sul territorio nazionale.”

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