E’ delle ultime ore la notizia che il Consiglio dei Ministri non sembrerebbe intenzionato a rinnovare per l’anno 2018/2019 il Bonus Cultura per i neo-diciottenni. Il Consiglio di Stato ha infatti dichiarata illegittima la misura per vizi formali, e non è tardata la risposta, del tutto inappropriata del Ministro alla cultura Bonisoli, che ha commentato: “Meglio far venire la fame di cultura ai giovani facendoli rinunciare ad un paio di scarpe”.
Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: ”Abbiamo sempre criticato aspramente il Bonus Cultura. Sin dalla sua approvazione abbiamo detto che fosse una misura iniqua e che non rappresentasse veramente l’esigenza di spingere tutti i giovani indipendentemente dalla loro età anagrafica e dalla loro condizione economica ad un accesso più incisivo alla cultura. Abbiamo anche portato avanti proposte che impiegassero i fondi stanziati e non spesi nel bonus per finanziare il diritto allo studio, ribadendo che la misura in questione non contribuiva a ridurre le diseguaglianze tra le studentesse e gli studenti ma che anzi le aumentasse, mettendo gli studenti che non potevano permetterselo di fronte alla scelta di utilizzare il Bonus non per motivi culturali ma per acquistare i libri di testo, servizio che deve essere garantito gratuitamente. Le parole del Ministro Bonisoli ci lasciano però profondamente amareggiati. Non viene presentata un’alternativa valida ad una misura sbagliata come il Bonus Cultura, non viene affermato che si debba investire nel diritto allo studio e nell’accessibilità gratuita alla cultura! ”
Continua Elisa Marchetti, Coordinatrice Nazionale dell’Unione degli Universitari: ”Invece che criticare la modalità di promozione della cultura alla base del bonus, si passa a criticare l’idea generale di incrementare la fruizione della cultura da parte dei giovani. Si lascia trapelare ancora una volta l’idea per cui la cultura sia l’aspetto meno importante nella vita di un giovane studente, si lascia intendere che le intenzioni del Governo su questo tema e su quello dell’istruzione in generale siano ignorare il bisogno di conoscenza e cultura che abbiamo in questo momento, conoscenza e cultura che devono essere accessibili a tutte e tutti. Dalle dichiarazioni del neo ministro traspare inoltre una lettura dello stile e delle condizioni di vita dei giovani del tutto infondata. Il Ministro allude di fatto ad una tendenza giovanile all’uso irresponsabile e allo sperpero delle risorse economiche. Questo è solo un luogo comune, e anzi, tutti i dati relativi alla situazione economica e reddituale delle giovani generazioni disegnano una situazione veramente tragica”.
Concludono Manfreda e Marchetti: ”Le dichiarazioni del Ministro dell’istruzione sulla Buona Scuola prima e di quello della cultura poi sono la dimostrazione che per questo governo la cultura e l’istruzione devono continuare ad essere ancora meno accessibili. Non ci stupisce: d’altronde le politiche di violenza e di discriminazione a cui abbiamo assistito e assisteremo, incontrerebbero nella cultura lo strumento di opposizione più forte. Siamo studenti, siamo cittadini, e daremo battaglia affinché questo non si verifichi!”.
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