Circola ormai in modo insistente la voce, confermata da poche ore dalla redazione di Roars, secondo la quale Giuseppe Valditara sostituirà Marco Mancini a capo del dipartimento Università e Ricerca del MIUR. L’UDU – Unione degli Universitari esprime la sua forte preoccupazione che si tratti di fatto di un ritorno al passato.
Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’UDU: “Giuseppe Valditara, nel 2010 ha ricoperto un ruolo chiave nella scrittura della Legge Gelmini, diventandone persino relatore di maggioranza come parlamentare di Alleanza Nazionale. Una riforma a cui come Unione degli Universitari siamo stati i primi ad opporci fin da subito, occupando i tetti delle università e manifestando nelle piazze di tutta Italia.
Insomma, si scrive Valditara, si legge Gelmini. Non possiamo che restare sconvolti di fronte a questa scelta, non soltanto perché risulta una mossa anacronistica e conservatrice oltre ogni ragionevole aspettativa, ma anche perché, Valditara andrebbe a ricoprire un ruolo chiave nel MIUR, Ministero che invece, sulla base delle vaghe indicazioni presenti nel contratto di governo, dovrebbe sconfessare numerosi aspetti della tragica legge 240”.
Conclude la Marchetti: “Ci stupisce che il Movimento 5 Stelle possa accettare di delegare un settore così strategico a chi ne ha ideato la distruzione. Ancora una volta, le forze che si sono definite “governo del cambiamento” dimostrano come in tema di Università, non ci sia la benché minima intenzione di invertire la rotta, e anzi, c’è un conclamato ritorno ai tempi più bui. Non si può pensare il contrario, con un Ministro collaboratore della Aprea e un capo dipartimento relatore della legge Gelmini. Parliamo di chi ha avallato tagli di centinaia di milioni di euro per l’università e il diritto allo studio; parliamo di chi ha scritto una riforma che ha smantellato i principi di democrazia interni all’università, consegnandola in mano ai privati. Questo governo ha già dimostrato la sua vera essenza: o lancerà segnali chiari immediatamente, o torneremo nelle piazze!”
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