Un anno in tenda, niente da fare: il Governo fa bocciare gli emendamenti dell’UDU su borse, alloggi e fondo affitti. Domani manifestazione a Milano.

Un anno di protesta in tenda e nelle piazze non è bastato a fare cambiare idea al Governo, che non intende investire maggiori risorse su università e giovani. “La Ministra Bernini – accusa l’Unione degli Universitari in una nota – non mantiene la parola data, con tagli milionari sul diritto allo studio universitario rispetto a quanto promesso. Ci aveva dato la disponibilità a un incontro per valutare gli emendamenti, ma ovviamente quando le abbiamo scritto per fissare un incontro non ci ha risposto”.

“Come UDU – continua la nota – eravamo riusciti a presentare numerosi emendamenti su borse di studio, alloggi universitari, fondo affitti, sportelli psicologici e finanziamento degli atenei. Con PD, M5S e AVS avevamo concordato di spingere affinché le richieste degli universitari che avevano dormito in tenda non rimanessero inascoltate. Ma non c’è stato nulla da fare: il Governo ha espresso parere negativo, senza neanche una relazione tecnica o una motivazione. Così, in Commissione Bilancio al Senato, la maggioranza ha semplicemente bocciato i nostri emendamenti che prevedevano un investimento aggiuntivo di 500 milioni sul diritto allo studio. Evidentemente, un anno di protesta in tenda e nelle piazze non è servito per fare capire al Governo Meloni che bisogna investire sul Diritto allo Studio, come questa Legge di Bilancio dimostra”.

L’Unione degli Universitari torna a protestare: la settimana scorsa ha manifestato a Venezia, mentre domani mattina (19 dicembre) manifesterà a Milano, sotto al Pirellone in Via Fabio Filzi. La tematica, infatti, non riguarda soltanto il Parlamento, ma anche i bilanci regionali. “Rivolgiamo un appello alla Presidente Meloni e alla Ministra Bernini affinché riconsiderino le nostre proposte. Gli emendamenti saranno nuovamente presentati in aula e vi è ancora tempo per intervenire, ascoltando gli studenti. Il Parlamento non resti insensibile e tuteli la nostra possibilità di studiare, messa in crisi dal caro affitti, dal caro trasporti e dal caro studi” conclude il sindacato studentesco.

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