Bene il confronto, ma incognite su fondi, LEA e percorsi specialistici
Si è tenuto in serata l’incontro sui disturbi alimentari con sottosegretari e dirigenti del Ministero della Salute. La riunione è durata circa un’ora e ha visto la partecipazione di una delegazione di Udu, Rete Studenti Medi, Fondazione Lilla e Animenta DCA. Il Ministero della Salute ha confermato la volontà di approvare un emendamento da 10 milioni al Decreto Milleproroghe che rinnovi il fondo per la prevenzione e il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare.
Invece, sui LEA, abbiamo ricevuto rassicurazioni parziali. Ci è stato infatti detto che all’interno dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza saranno comprese tutte le prestazioni per i DCA come psicoterapia, terapia famigliare e ricovero residenziale. Purtroppo, non sembra invece intenzione del Ministero scorporare i DCA dalle malattie psichiatriche, cosa che faciliterebbe la creazione di percorsi di cura e trattamento più specializzati ed efficaci, distaccati rispetto ai servizi generali di salute mentale. Il Ministero della Salute ci ha promesso un altro incontro di aggiornamento nei prossimi mesi. Apprezziamo la disponibilità al confronto e al dialogo, ottenuta grazie alla mobilitazione di oggi che ha portato manifestazioni in 29 diverse piazza italiane. Continueremo a monitorare la situazione, senza fare sconti al Governo. Non smetteremo di lottare, scendendo in piazza se necessario, ricordando come si possa morire per DCA. Non c’è tempo da perdere, specialmente sui LEA.
Un’enorme mobilitazione, con manifestazioni in 29 città
I numeri della giornata parlano chiaro: insieme a diverse associazioni impegnate nella lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), siamo riusciti ad organizzare 29 manifestazioni in altrettante città italiane, incluse Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crema, Cremona, Firenze, Genova, Grosseto, Imperia, Latina, Lecce, Martina Franca, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Rimini, Roma, Torino, Trieste, Verona, Vicenza e Venezia.
Dalle piazze abbiamo lanciati un grido di allarme e una richiesta di attenzione urgente sul tema dei DCA, una problematica che colpisce milioni di persone in Italia, causando ogni anno la morte di 4.000 persone. Abbiamo deciso di mobilitarci perché la cancellazione del fondo per la prevenzione e il contrasto di queste patologie, contenuta nella Legge di Bilancio 2024, non delinea un Paese in cui le nuove generazioni abbiano garantiti benessere e salute. Il rinnovo del fondo annunciato alla Camera dal Ministro, è un primo passo ma non ci basta, come abbiamo spiegato all’incontro avuto al Ministero. Servono più risorse così come urge un intervento strutturale e immediato nell’inserire un capitolo autonomo all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza per le prestazioni relative ai disturbi alimentari. Solo così sarà possibile offrire trattamenti specifici ed omogenei sul territorio nazionale.
La lettera al Ministro della Salute, Orazio Schillaci
I soggetti promotori della mobilitazione (Chiedimi come Sto, Udu, Rete Studenti Medi, Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta DCA, Maruska Albertazzi) hanno letto in tutte le piazze una lettera indirizzata al Ministro della Salute che è stata consegnata durante l’incontro tenutosi al Ministero della Salute. Dal testo emerge una situazione drammatica, anche a causa della carenza di centri specializzati pubblici per il trattamento dei DCA, oltre ad elencare le richieste che associazioni, giovani, studenti, pazienti e famiglie rivolgono al Governo. La rivendicazione principale contenuta nella lettera è quella di un incontro urgente con il Ministro e la convocazione di un tavolo permanente per definire soluzioni efficaci e durature. Non riteniamo accettabile che i DCA siano ancora classificati insieme ad altre patologie psichiatriche, un’aggregazione che limita la possibilità di trattamenti specializzati e uniformi su tutto il territorio nazionale. Ripartiamo dal fondo istituito nel 2022, il quale ha apportato significativi miglioramenti nel trattamento dei DCA, creando 80 servizi tra ambulatoriali e day hospital, che ora devono essere salvati dai tagli che rischiano di farli chiudere.
Il quadro resta drammatico, servono soluzioni urgenti sui DCA
Nella lettera si sottolinea come, nonostante i progressi, l’accesso alle cure in Italia rimanga limitato, con una distribuzione geografica ineguale dei centri specializzati e lunghe liste d’attesa per i servizi pubblici. Questo scenario è aggravato dal fatto che i DCA non sono una problematica che riguarda esclusivamente le giovani donne, ma un disturbo che si estende a un’ampia gamma di età e generi. Abbiamo evidenziato al Ministro Schillaci come circa l’80% delle persone affette non sia consapevole di avere un disturbo alimentare. Questo rende fondamentale una rete diffusa di servizi specializzati per la prevenzione e la cura, che non può essere delegata unicamente ai servizi psichiatrici generali. Lanciamo un appello al Governo, affinché riconosca finalmente la necessità di un’azione immediata. In gioco vi è la vita di persone, spesso giovani e vulnerabili. Non possiamo più aspettare.
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