Studenti e studentesse universitarie scelgono il sindacato studentesco e lanciano un messaggio al Governo. L’Unione degli Universitari  si conferma alle elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) come prima lista a livello nazionale, sfiorando le 40.000 preferenze e conquistando 9 seggi su 28. Un risultato che consolida la posizione dell’UDU nel panorama della rappresentanza studentesca.

Il voto premia un impegno costante e radicato in tutti gli atenei del Paese, con un importante incremento del consenso soprattutto nelle circoscrizioni del Centro e del Sud Italia. Rispetto alla precedente tornata elettorale, si registra una crescita di oltre 3.800 voti nella circoscrizione Centro e di oltre 2.500 nella circoscrizione Sud, per una crescita complessiva, contando anche le altre due circoscrizioni (Nord-est e Nord-ovest) di circa 6800 voti: segnali chiari di una fiducia sempre più ampia e diffusa nelle battaglie dell’UDU. Questo risultato si inserisce in un trend già evidente nelle elezioni studentesche locali degli ultimi mesi, in cui l’Unione degli Universitari ha continuato a crescere, confermandosi come prima lista in molti atenei. Una continuità che testimonia la forza di una proposta politica coerente, partecipata e radicata nei territori.

“Questo risultato – dichiara Alessandro Bruscella, Coordinatore Nazionale dell’Udu – è la dimostrazione di quanto siano urgenti le battaglie per il diritto allo studio, per un’università aperta, pubblica e accessibile, contro ogni forma di disuguaglianza. Con la maggioranza relativa in CNSU, l’UDU continuerà a portare la voce delle studentesse e degli studenti nei luoghi decisionali, a partire dal confronto con il Governo”.

“È evidente – continua Bruscella – che il voto boccia le politiche di Meloni e Bernini. Devono prendere atto della rabbia di chi nelle università studia, perché così non si può andare avanti. Siamo stanchi dei tagli e del disinteresse, stanno sacrificando un settore strategico come università e ricerca. Volevano costringere gli atenei a condividere dati con i servizi segreti. Ora il Governo apra finalmente un tavolo con le rappresentanze studentesche in vista della prossima legge di bilancio!”.

 

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